La finanza straordinaria applicata alla P.M.I.
LA FINANZA STRAORDINARIA PER CREARE VALORE NELLE PMI
Le sfide competitive di questi anni (globalizzazione, continua innovazione di prodotto e di processo, necessità di "accaparrarsi" risorse umane sempre più specializzate e quindi sempre più "costose", ecc.) mettono sempre più sotto pressione l'azienda dal punto di vista finanziario ed i continui stravolgimenti del nostro sistema bancario contribuiranno a rendere sempre più complicata la gestione finanziaria, dovendo fare attenzione al grado di patrimonializzazione dell'impresa in relazione alla sua esposizione nei confronti del mondo bancario, senza tralasciare l’aspetto fondamentale che pian piano le banche diventeranno “hub di servizi” diminuendo sempre più l’esposizione verso la propria Clientela.
Le imprese di piccole e medie dimensioni non possono più contare solo e soltanto sul patrimonio dell'imprenditore e sulla capacità di indebitamento, bisogna invece guardare ad altre risorse finanziarie che possono essere messe a disposizione da soggetti diversi da quelli ordinari ovvero da quelli con cui fino ad oggi l'impresa è stata abituata ad interfacciarsi.
Analizziamo il fenomeno dal punto di vista delle PMI, tralasciando invece il segmento delle grandi imprese, che hanno logiche e esigenze completamente diverse.
Il fenomeno dell’Equity CrowdFunding - ossia soggetti che investono nel capitale di rischio dell'azienda insieme all'imprenditore, acquisendone quote di capitale ha conosciuto in questi ultimi due anni una crescente evoluzione.
I fondi di Private Equity tradizionali hanno incontrato alcune difficoltà ad investire nelle PMI italiane, difficoltà legate alle caratteristiche peculiari delle nostre imprese: basso livello di managerializzazione, basso livello di cultura di governance dell'impresa, elevata cultura della proprietà del 100% dell'azienda, confusione tra patrimonio dell'imprenditore e dell'azienda, difficoltà di way out dall'investimento, bassa trasparenza nei bilanci ecc.
Ecco perché il sistema dell’Equity CrowdFunding può rappresentare un’iniziativa in grado di soddisfare le esigenze delle PMI, sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista manageriale.
É importante sottolineare che tale sistema consente ad una “folla” (crowd) di Investitori di affiancare gli imprenditori che amano il proprio lavoro e la propria azienda e che continueranno a voler realizzare il proprio sogno imprenditoriale, senza interferenza alcuna, senza cambiare modalità operative ma rappresentando di sicuro un valore aggiunto.
Come gli Investitori perseguono la loro mission? Attraverso l'iniezione di risorse finanziarie in azienda a titolo di capitale di rischio per il raggiungimento di obiettivi condivisi con l'imprenditore (es. l'aumento della capacità produttiva dell'azienda, l'apertura di mercati all'estero, la crescita dimensionale attraverso l'acquisizione di aziende dello stesso settore ecc.) con il supporto delle risorse manageriali che alcuni di essi potranno mettere a disposizione dell’Imprenditore (offerente).
Inoltre ci sono alcuni effetti indotti dalla partecipazione nell'azienda:
1) migliore capacità di indebitamento e di attrattività di risorse finanziarie;
2) impulso ad attività di riorganizzazione interna dei processi aziendali;
3) crescita delle competenze delle risorse umane;
4) accelerazione nei processi di crescita dimensionale dell'azienda;
5) impulso ai processi di valorizzazione dell'azienda;
6) possibilità di individuazione di partner industriali per l'ampliamento del business dell'azienda;
7) governo nei processi di ricambio generazionale.
Da questo si deduce che questo nuovo sistema consentirà alle aziende di poter sfruttare un approccio quasi più industriale che finanziario puro, diminuendo così "gli stress" da performance e temporali che normalmente i fondi tradizionali di Private Equity portano con sé.
Come in molti altri settori è dunque importante che gli strumenti finanziari innovativi come, per l’appunto, l’Equity CrowdFunding, si adeguino alle esigenze del sistema economico italiano, costituito per il 90% da imprese di piccole e medie dimensioni, spesso, a gestione famigliare.